In questa Sala farò considerazioni sull'attualità o su argomenti attinenti alla nuova filosofia dei Mondi Parabolici e del FantaKosmo-

Potete inviare i vostri interventi utilizzando CONTATTI

 

In questa Sala:

PALESTINA e LA MACCHINA DEL TEMPO

GOMORRA: SPECCHIO DI BRAME

FISCHI D'EUROPA

BREXIT: NIENTE EUROPA SIAMO INGLESI

L'ANIMA DELL'UOMO ARTIFICIALE

CITTADINANZA AGLI IMMIGRATI

Spettacolo e sadismo

IMPRESA PRIVATA e LAVORO PUBBLICO

Buco nel diritto d'autore

Girone Turistico

La pizza PIKARESKA

Recensione del film La Grande Bellezza di Sorrentino

Reddito minimo garantito

Ormoni della crescita (economica) a costo zero.

Sport, Agonismo, scommesse, azzardo, usura.

Bibbia e Alieni

Esistono gli Alieni

Diritto d'Autore

Richiedere Fattura

La crescita è indispensabile?

LA PALESTINA e LA MACCHINA DEL TEMPO

ed.28/10/23
Vi consiglio di leggere il romanzo di fantascienza intitolato"LA MACCHINA DEL TEMPO" Herbert George Wells, che è stato uno dei maggiori scrittori britannici dell’inizio del 1900. Viene giustamente definito il padre del genere narrativo della fantascienza. In questo romanzo egli narra che un uomo geniale era riuscito a costruire una macchina capace di viaggiare nel tempo ed ebbe modo di vedere quello che sarebbe successo nel futuro dell'umanità dopo molti anni. L'esperienza più interessante, a parer mio, è questa: trova un mondo popolato da esseri umani tornati alla semplicità di una vita senza grandi tecnologie che trascorrono la giornata oziando ed avendo a disposizione ogni tipo di cibo naturale senza necessità di alcun lavoro faticoso per ottenerlo; un mondo idilliaco che però presto rivela una terribile realtà: da grotte nascoste ogni tanto fuoriescono degli esseri mostruosi che rapiscono le persone che vivono in superficie e le portano nei loro tunnel sotterranei dove se ne cibano orrendamente. Egli non riesce a spiegarsi come possa essersi determinata una condizione così tragica dell'umanità: NOI SI'.

 

GOMORRA SPECCHIO DI BRAME

ed.24/12/17
Una delle caratteristiche degli esseri umani è la presenza nel cervello dei neuroni "specchio" che sono alla base della simpatia (condivisione di emozioni) tra persone. Quando vediamo una persona che ride o sorride siamo portati a fare lo stesso anche noi; se vediamo una persona che piange  ci rattristiamo e cerchiamo di consolarla. Di questa debolezza umana approfittano gli autori di romanzi strappalacrime, di spettacoli teatrali, cinematografici o televisivi. In particolare gli autori sanno che lo spettatore, a causa dei neuroni "specchio", è indotto a immedesimarsi in uno o più personaggi; a quei personaggi i loro creatori somministrano disavventure e disgrazie di ogni genere con un sadismo impietoso che naturalmente si ripercuote sul povero spettatore o lettore, il quale soffre e si tormenta nell'assistere alle tristi vicissitudini del beniamino. Gli autori più smaliziati utilizzano la prima parte della fiction per far affezionare lo spettatore al personaggio-bersaglio e poi nella seconda parte lo maltrattano e lo sottopongono alle prove più crudeli e imbarazzanti. Lo spettatore non si accorge di essere caduto in una trappola astuta che lo imprigiona e lo costringe a seguire lo spettacolo fino alla fine, naturalmente assorbendo volente o nolente tutte le pubblicità che interrompono la vicenda nei punti più critici.
In genere le storie narrate sono tali da indurre lo spettatore ad affezionarsi a personaggi di grandi qualità: eroi pronti a sacrificarsi per il bene comune, persone con un grande senso della giustizia, incorruttibili, capaci di sentimenti nobilissimi, dotati di intelligenza superiore in grado di smascherare piani diabolici e complotti eversivi, ecc.
In questi casi lo spettatore è indotto ad imitare comportamenti altamente morali e positivi e lo spettacolo svolge una funzione edificante per la collettività.
Se invece analizziamo le fiction come "GOMORRA" in cui non solo mancano del tutto personaggi moralmente positivi, ma sono anche realizzate con straordinario realismo ed attualità, è evidente che si configura un rischio altissimo per la collettività: lo spettatore è costretto ad immedesimarsi nella mentalità deformata di personaggi totalmente negativi sul piano morale e sociale. E' evidente che il rischio diventa ancora più elevato se lo spettatore è un giovane o un ragazzo, a causa della naturale tendenza imitativa degli adolescenti. L'adulto può probabilmente liberarsi dalla suggestione di tali personaggi riflettendo sulla assurdità di vivere in una condizione di totale insicurezza, di continua violenza, di assenza di prospettive gratificanti, di perenne infelicità; ma forse ciò non è altrettanto facile per un giovane con velletità di dominare la realtà che lo circonda a volte troppo stretta per le sue ambizioni.

 

FISCHI D'EUROPA

Ed.27/02/2018

Una delle ragioni per cui le nazioni europee sono in difficoltà è il fatto che la moneta è unica ma ogni Stato ha un fisco diverso: ciò crea una sleale concorrenza tra Stati con tasse più basse alle imprese rispetto agli altri: L'Italia finché avrà un debito così alto dovrà per forza avere tasse più alte degli altri. 
Per ridurre gli squilibri in Europa occorrono leggi omogenee sul fisco, sul lavoro, sul debito pubblico.  Vorrei lanciare lo slogan: PIU' FISCHI, PIU' FIASCHI!

BREXIT: NIENTE EUROPA SIAMO INGLESI

ed.26/06/16
La BREXIT provocherà danni e sconvolgimenti finanziari e politici in Europa ed in Gran Bretagna, ma forse per noi potrebbe essere un vantaggio perché ci siamo liberati di un socio che pretendeva il massimo dei privilegi con il minimo di oneri e sacrifici verso gli altri Stati dell'Unione.
Basti solo ricordare il vantaggio per gli Inglesi costituito dalla lingua che si parla in Europa a livello ufficiale e la moneta propria gestita nel modo più favorevole all'economia del Regno, poter influire sull'Euro senza subirne le conseguenze e tante altre ancora.
Spero pertanto che si completi rapidamente la procedura di brexit perché la Gran Bretagna rappresenta un corpo estraneo di cui è meglio liberarsi al più presto  come di una fastidiosa escrescenza, al fine di poter progredire sul cammino dell'Europa Unita dei Popoli.
E' perciò necessario avere la stessa Costituzione, le stesse leggi, gli stessi diritti, la stessa fiscalità altrimenti si creeranno differenze e squilibri tra uno Stato e l'altro.
Solo un'Europa forte e compatta può competere con i Padroni del Mondo e cioè i Mercati, che oggi hanno buon gioco grazie alle divisioni tra Stati che si credono democratici, i cui Governi però devono sottostare al Grande Potere Economico.
Ciò che non hanno ancora capito i movimenti eroscettici o eurocritici, populisti o sinistroidi che siano, è che le democrazie anche se molto efficienti sul piano tecnico, sono comunque in grado di incidere sui processi economici in misura molto limitata: ciò non dipende dalla appartenenza all'Europa, ma dall'appartenenza ad un Pianeta su cui domina ormai incontrastato il Potere del DANARO al di là di ogni ideologia, religione, cultura, etnia o altra partizione delle popolazioni. Resiste ormai una sola partizione: Ricchi e Poveri.
Qualsiasi forza politica di una Nazione che si proponga democraticamente di realizzare una redistribuzione della ricchezza in un qualsiasi modo, troverà la strada sbarrata dai Mercati che agiranno in modo da destabilizzare quella Nazione  costringendola a desistere dal folle disegno.
Esemplare la Grecia e purtroppo simile è la china su cui sta scivolando la Spagna di Podemos.
Il referendum inglese è un esempio lampante della pericolosità di questa forma di democrazia che apparentemente consente alla popolazione di esprimere la propria volontà direttamente, cioè senza la intermediazione dei politici; in effetti la maggior parte della gente non può conoscere e capire le conseguenze di scelte complesse e insidiose; quelli che vanno a votare possono decidere solo sulla base delle indicazioni dei politici di loro fiducia o sulla base di motivazioni emozionali e irrazionali. Inoltre il risultato di un referendum per quanto tempo è valido? E' possibile che dopo un mese si decida di fare un altro referendum simile? Inoltre il risultato del referendum non ha valore di legge immediata; deve sempre poi passare per un provvedimento istituzionale.
In altri termini mentre le decisioni di un Governo hanno valore immediato, sono prese da persone che hanno ricevuto un mandato di fiducia dal popolo per la loro competenza ed esperienza e che pertanto ne rispondono personalmente mettendo in gioco la loro carriera politica, invece con i referendum le decisioni vengono prese da una differenza anche piccola di votanti ( teoricamente anche un solo voto  potrebbe cambiare l'esito e il destino di milioni di persone) , i quali sono in grande maggioranza incompetenti e inesperti nel campo specifico e infine il risultato potrebbe essere messo subito in discussione di nuovo nel Paese.
E' evidente quindi che lo strumento del referendum è ormai inadeguato alla complessità delle scelte moderne e dovrebbe essere adoperato solo per scelte di tipo etico come per esempio l'aborto, il divorzio, l'eutanasia, le unioni civili, la pena di morte, ecc.

 

L'ANIMA DELL'UOMO ARTIFICIALE

ed.14/05/2016
Come si poteva prevedere siamo molto vicini alla possiblità di costruire un genoma sintetico, cioè progettato da noi, e quindi un essere vivente in tutto simile ad un essere umano, ma non generato dal DNA di genitori umani.
La portata di questa possibilità che prima sebrava fantascientifica è straordinaria non solo sul piano della guerra alle malattie genetiche ma soprattutto su quello filosofico e religioso. E' immediata la domanda: un essere umano progettato in laboratorio con un DNA prodotto con processi chimici sarà dotato di Anima?
La Chiesa  da tempo si oppone agli studi che la Scienza sviluppa sulla base della vita biologica proprio per il terrore di dover rispondere a questa domanda che indebolisce uno dei pilastri su cui poggiano le religioni che promettono la felicità eterna dopo la morte a fronte di sofferenza e sopportazione durante la vita terrena.
Nella teoria dei Mondi Parabolici  questo grande dubbio è già risolto perché secondo la Religione Universale l'Anima si forma a mano mano che  dopo il terzo mese di gestazione i neuroni si collegano tra loro e nasce la capacità di pensare, volere e amare; in altri termini l'Anima è costituita dalla personalità dell'individuo che pensa e impara vivendo nella realtà.
Secondo questa concezione dell'Anima la particolarità dell'essere umano sta nel numero enorme di neuroni che si connettono formando una rete pensante. Più sono gli elementi di questa rete e più l'Anima è complessa e più essa può realizzare i suoi progetti nella realtà in cui vive.
Questa rivoluzionaria visione dell'Anima si estende anche agli animali, in misura ridotta in proporzione alle loro capacità di pensiero.
La più interessante qualità dell'Anima umana è l'autocoscienza e cioè la capacità di pensare se stessa e di autodisciplinarsi: da qui il carattere etico dell'Umanità.
Ma questa nuova visione dell'Anima si può facilmente estendere a tutte le comunità di soggetti interconnessi, nei quali cioè le Anime singole possono comunicare e condividere esperienze e idee tra loro, non importa in che modo avvenga tale scambio comunicativo. Un esempio di Anima collettiva è  il Popolo della Rete WEB, ma anche una Città, una Nazione, un'Associazione o un Partito politico possono avere una loro Anima se i componenti sono strettamente connessi tra loro.
Credo analogamente che non sia difficile ammettere che abbiano un'Anima anche alcune comunità di animali come il formicaio e l'alveare.

Cittadinanza agli immigrati

ed.31/10/15
In questo periodo si sentono spesso dibattiti e statistiche allarmanti sulla scarsa natalità degli Italiani. Contemporaneamente  si ripetono in modo stucchevole le polemiche sull'accoglienza dei migranti: non vi sembra assurdo che nessuno riesca a capire che il secondo problema  è la soluzione del primo?
Tutti sanno quanto costa crescere un figlio fino all'età in cui diventa autonomo economicamente: ma se avessimo a disposizione dei figli già cresciuti, pieni di energia, che devono solo essere guidati e istruiti per due o tre anni per diventare produttivi con un costo molto minore? Non vi sembra una fortuna?
Attualmente i migranti sono schiavi che volontariamente si consegnano agli immondi sfruttatori, non molto diversi dai famigerati mercanti di schiavi dei secoli passati.
Lo Stato non può permettere questo orrore disumano!
Si dirà che non ci sono le risorse per accogliere  una massa enorme di migranti che arrivano ogni giorno sulle nostre coste.
Le soluzioni che propongo sono le seguenti:
1) Promettere la cittadinanza italiana a tutti gli immigrati che si registrano, accettano un lavoro regolare, pagano le tasse e i contributi previdenziali, non commettono reati, versano un contributo del 5% al fondo per l'integrazione degli immigrati, per una durata di almeno 5 anni;
2) Gli immigrati che non hanno lavoro devono mettersi a disposizione dello Stato per lavori socialmente utili occasionali, retribuiti ad ore, finché non otterranno un lavoro stabile;
3) Gli immigrati che svolgono lavoro non legale o commettono reati vengono trattenuti e poi rimpatriati se possibile;
4) Gli immigrati che non hanno reddito non possono chiedere l'elemosina per strada, ma evono recarsi ai centri Caritas e simili per ricevere pasti e vestiario per il sostentamento ed hanno l'obbligo di registrarsi;
5) Il Ministero del Lavoro dovrà gestire tramite centri periferici il collocamento degli immigrati. Il Min. dell'Interno gestirà l'accoglienza, la registrazione e i rimpatri.

Spettacolo e sadismo

ed.23/11/14
Quando leggiamo o vediamo delle ricostruzioni degli spettacoli dell'antica Roma molti di noi inorridiscono per la crudeltà di quei tempi in cui era divertente vedere leoni che squartavano cristiani, gladiatori che si battevano all'ultimo sangue: come è possibile gioire nel vedere un uomo che soffre e muore per orrende ferite senza un briciolo di pietà?
Eppure non c'è da stupirsi: basta guardare gli spettacoli di oggi: le competizioni sportive sono in effetti metafore di battaglie e duelli in cui psicologicamente chi perde muore agli occhi del pubblico e la sofferenza dei giocatori conferisce più gusto e interesse all'agone; pensate ad esempio al tennis: ogni racchetta è come un'arma micidiale che spara proiettili e ogni punto  è come una ferita inferta all'avversario finalizzato alla sua disfatta. Le fiction televisive, dopo la sigla allegra, orecchiabile e beneaugurante, presentano al telespettatore una serie infinita di personaggi tormentati dai dubbi e dai rimorsi, torturati dalle vicende della vita, avviliti dai loro stessi errori e vizi, spesso giacenti in letti d'ospedale con l'ossigeno e i parenti disperati; una innumerevole serie di polizieschi e gialli descrivono passioni abiette che sfociano in assassinii efferati, investigatori che discutono su ferite, sfracelli cerebrali, avvelenamenti, autopsie orripilanti.
I dibattiti in tv sono simili alla lotta dei galletti con personaggi abili solo nel sopraffare gli avversari con frasi offensive e ripetitive al solo fine di impedire che essi possano convincere il pubblico con ragionamenti pacati.
Molti spettacoli sono delle gare ad esclusione successiva di personaggi dilettanti che si cimentano in danze, canto, cucina, ecc.: lo scopo è divertire il pubblico nel vedere la sofferenza di quelli che vengono bocciati ed eliminati e la gioia dei vincitori come in ogni tenzone che si rispetti: il momento più eccitante è quello in cui vengono annunciate le eliminazioni: i nomi vengono pronunciati dopo una pausa artificiosa di alcuni secondi! E l'annuncio viene anche condito con voce dispiaciuta e commossa!
I documentari sulla vita degli animali non vengono trasmessi se non contengono scene di leoni o aquile o pescecani che strappano brandelli di carne alle loro prede o lotte furibonde tra maschi che si contendono le femmine e il territorio.
In genere i film e i romanzi parlano sempre di amori impossibili, ostacolati, traditi: sempre personaggi travolti da lotte e sofferenze di ogni tipo. E il pubblico si diverte, almeno a giudicare dagli ascolti.
Ma, direte, che ai tempi dei Romani antichi quelle scene erano reali, mentre oggi si tratta in genere di finzione: ma ciò è relativo perché oggi la finzione utilizza tecnologie tali da far apparire estremamente realistiche le scene di violenza e di crudeltà per cui il sadismo dello spettatore è forse oggi ancora più deprecabile. E la decapitazione filmata degli ostaggi dei terroristi dimostrano che non siamo poi tanto lontani dal Colosseo.  Meditate gente.

Impresa Privata e Lavoro Pubblico

Ed.10/11/14

Come si sa il Comunismo, che proponeva la gestione statale dei beni di produzione, è tramontato perché le imprese dirette da funzionari statali sono meno competitive di quelle guidate da uomini selezionati dalla giungla del Mercato e spinti dalla molla della volontà di conquista della ricchezza e del potere personale.

Il Capitalismo però presenta un grave inconveniente per la collettività: le aziende che non sono al passo con i tempi falliscono e lasciano una scia di disoccupazione, miseria e incertezza in larghi strati della popolazione e  periodicamente si determinano crisi economiche di portata mondiale; ma anche nei periodi buoni il sistema capitalistico non è compatibile con la piena occupazione di tutti i lavoratori potenziali  in quanto riducendosi il numero di disoccupati aumenta a dismisura la remunerazione richiesta dai lavoratori: per esempio se in una città ci fossero solo due o tre idraulici il costo di una riparazione dell'impianto sarebbe ancora più alto di quanto lo sia oggi. Se poi consideriamo il fatto che le macchine e l'automazione sostituiscono sempre più il lavoro umano si comprende che il Capitalismo porterà inevitabilmente alla guerra civile.
La soluzione che qui vorrei proporre non è stata mai sperimentata, per quanto ne so, ma credo che meriti di essere considerata.
In questo nuovo sistema sociale le Aziende gestiscono la produzione e lo Stato gestisce i  lavoratori. Ogni azienda richiede i lavoratori della categoria e per il tempo necessario alla produzione che vuole effettuare versando direttamente allo Stato il  corrispettivo secondo tariffe concordate. Lo Stato assume tutti i lavoratori dipendenti potenziali a tempo indeterminato, garantendo il minimo di base, l'assistenza e la previdenza, incassa i corrispettivi dalle aziende per il lavoro prestato, controlla le condizioni di sicurezza che le aziende sono tenute ad assicurare ai lavoratori, distribuisce le indennità di impiego effettivo ai lavoratori che hanno lavorato in proporzione alla durata e alla qualità del lavoro svolto.
Il costo del lavoro che lo Stato richiede alle aziende sarà il massimo possibile, ma tale da garantirne il profitto e la competitività sul mercato interno ed estero.
Questo meccanismo consente all'azienda di pagare solo il lavoro che serve nella situazione di mercato del momento e garantisce al lavoratore di percepire un salario minimo di sussistenza nei periodi di bassa richiesta e la possibilità di essere reimpiegato in altre aziende o anche nelle strutture dello Stato, previa formazione eventuale, senza soluzione di continuità per  gli aspetti economici e giuridici.
Naturalmente questo è solo uno schema del sistema che andrebbe poi definito in tutti i suoi particolari e dettagli. Ad esempio la richiesta dell'azienda può essere generica ( mi servono 10 muratori ) oppure nominativa (Tizio, Caio, ..) , nel qual caso il costo aumenta ed aumenta anche la retribuzione aggiuntiva dei lavoratori scelti.
Le aziende avrebbero anche l'enorme vantaggio di ridurre al minimo le vertenze con i lavoratori e non avere spese per la gestione economica del personale. Inoltre potrebbero localizzare gli impianti nel luogo più adatto e conveniente per le proprie esigenze.

Buco nel diritto d'autore

Ed.03/09/14
Il diritto d'autore riduce molto la libertà dei cittadini che vogliono accedere alla cultura. Consideriamo ad esempio la lettura dei libri: è vero che vi sono siti che pubblicano gratuitamente in rete libri interessanti e utili, ma non si tratta certo di libri pubblicati di recente, per i quali occorre pagare i diritti d'autore. Se acquisto un libro cartaceo non ho il diritto di metterlo in rete, ma devo pagare il diritto d'autore. Lo stesso succede se faccio una fotocopia del testo per donarlo ad un amico.
Mi piacerebbe invece una legge per cui l'autore di un'opera possa chiedere un compenso qualsiasi nel momento in cui consegna la sua creatura all'Umanità, ma poi da quel momento non possa chiedere nessun altro compenso, tranne che pretendere che l'opera sia sempre associata al suo nome in qualità di autore.
Purtroppo così non è, ma credo di aver trovato il modo per leggere libri attuali con poca spesa.
Un gruppo di persone che abitano nella stessa zona o città si uniscono in una associazione di lettura cartacea: ogni socio si impegna a prestare i suoi libri agli altri. I libri sono cartacei, ma la gestione può avvenire tramite un sito web: ogni socio vede la lista dei libri disponibili e sa ogni libro a chi appartiene: se vuole leggere un libro manda una email di prenotazione e il titolare del libro gli dice gli orari in cui  il richiedente può recarsi a casa sua a ritirare il libro.
Chi riceve il libro in prestito lascia al proprietario un deposito pari al prezzo di copertina. Se riconsegna il libro entro 15 giorni recupera il deposito meno un euro per il consumo del libro; se impiega 30 giorni pagherà 2 euro e così via.
Le somme così raccolte potranno essere usate per l'acquisto di nuovi libri.
Il vantaggio di questa soluzione sta nel fatto che non mi pare si debba pagare diritto d'autore se si presta un libro cartaceo ad un amico, mentre lo si paga se si manda un file via email con un libro allegato (a prescindere dalla possibilità di controllo).
Inoltre si avrebbe un incentivo a leggere più libri grazie alla possibilità di pagare solo un euro se lo si legge in 15 giorni.
Infine, a parità di libri letti, si ridurrebbe molto il consumo di carta e quindi di alberi.
Fatemi sapere la vostra opinione in merito.

Girone Turistico

Ed.17/08/14
Vedevo sotto il solleone  molte persone abbigliate in guisa strana camminare in varie direzioni trascinandosi dietro faticosamente grossi fardelli con piccole rotelle e un manico più o meno lungo, secondo la statura di ciascuno, lo quale pur sudando e soffrendo, quale ciuco sotto il basto sferzato dal bifolco,  non desisteva neanche un momento dall'orrendo compito. Perciò che rivolgendomi alla mia Guida dissi:" Maestro, chi son quei miseri vaganti senza sosta trainando la lor pena?"
"Essi patiscon tale danno perché non eran mai contenti del luogo ove fur nati: perciò deggion vagare eternamente portando il carico di lor vizi e pretese, che non potranno mai soddisfare in alcun loco: il loro nome  è T(u)RISTI."

La pizza PIKARESKA

Ed. 27/07/14
Cari amici, oggi vi propongo una novità culinaria: la Pizza Pikareska:
Non so se avete notato che la famosa pizza napoletana, buonissima e gustosissima, ha però il difetto che la pasta a contatto con il piano del classico forno a legna si brucia inevitabilmente in più punti: mi sono chiesto  spesso se ciò non possa essere pericoloso per la salute.
Ho consultato il genio della lampada (Internet) ed ho trovato ad es. sul sito www.soyazone.com  che le parti bruciacchiate della pizza contengono acrilamide, che alla lunga è cancerogeno; analogamente per la carne alla griglia le parti bruciate contengono sostanze tossiche o cancerogene.
Eliminare le parti bruciate di una pizza Margherita è in genere faticoso e difficile, anche perché, tagliuzzando la pasta, le varie parti si mescolano con il sugo e non si possono più separare le parti nere.
Ho ideato allora un modo di utilizzare la pizza con il suo sapore, odore e folclore con qualche modifica che invece di spezzettarla la arricchisce di altri elementi gustativi: la pizza PIKARESKA. Vi consiglio di mangiarla a casa vostra con tutte le comodità e confort: ordinate la pizza Margherita classica da una buona pizzeria o mandate un vostro familiare a prenderla; quando avrete davanti a voi la pizza versate sulla pizza altri ingredienti che avrete preparato in anticipo secondo le vostre preferenze: spaghetti al dente lessati 5 minuti prima oppure una bella frittura di melenzane a funghetti, o dei peperoni spellati dopo cottura al vapore, delle polpettine di carne, funghi, prosciutto cotto tagliuzzato, e via dicendo. Naturalmente tenete in conto che nella pizza c'è già la mozzarella e il sugo con il quale potrete insaporire bene l'ingrediente aggiuntivo (plug-in).
Mi direte: che cosa cambia ai fini delle parti bruciate? Se utilizzate la pizza vera e propria come piatto contenitore del sugo, della mozzarella e dei componenti aggiuntivi ed evitate di tagliare il fondo, alla fine arriverete già sazi talmente da non essere tentati di mangiare anche la pasta della pizza, o al massimo ne mangerete solo le parti non bruciate senza rimpianti.
Buon appetito!

Recensione del film La Grande Bellezza di Sorrentino

ed.6-3-14
Recensione del film  LA GRANDE BELLEZZA di  Sorrentino.
Il film è caratterizzato da una visione cupa e deprimente sia per la fotografia volutamente falsata da un contrasto esagerato tra i chiari e gli scuri, sia per la scelta di attori fisicamente brutti, deformi e decrepiti che prevalgono vistosamente, sia infine per il contenuto narrativo inesistente simile a quello di spot publicitari negativi sulla Roma di oggi: una umanità goffa e volgare la cui ricchezza materiale racchiude il vuoto assoluto dello spirito e della mente. Il film prende spunti e idee dai film di Fellini e da altri autori. Non vedo di che cosa si possano compiacere gli Italiani, che certo non fanno una bella figura nel film, a parte i produttori per ovvi motivi.
Gli Americani provano un sadico piacere nel premiare con l'Oscar gli autori che denigrano e umiliano i loro paesi.
Per fortuna ci sono in Italia eroi silenziosi che non assurgono agli onori spettacolari, ma compiono ogni giorno piccoli e generosi gesti di GRANDE BELLEZZA.

Reddito minimo garantito

Ed.07/11/12  
Per uscire dalla crisi economica è importante introdurre anche in Italia, come già in tutta Europa (o quasi) il Reddito minimo garantito: si potrebbe così risolvere il problema dei disoccupati senza cassa integrazione, degli esodati e di tutti coloro che non hanno reddito per qualsiasi motivo. Sarebbe non solo un atto di giustizia sociale, ma anche una spinta verso i consumi e renderebbe accettabile anche una maggiore flessibilità per le imprese nell'assumere o licenziare i lavoratori a seconda dell'esigenza del momento economico.
Sull'argomento ho letto l'articolo

:https://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/12/04/reddito-cittadinanza-intervista-perazzoli.html


 

"Ormoni" della crescita a costo zero

ed.04/04/12
 Vorrei suggerire un'idea semplicissima per la crescita a costo zero: imporre l'auto elettrica nelle grandi città; naturalmente in modo graduale per dare il tempo alla FIAT di fabbricare le macchine. Ad esempio nel 2013 a Roma, nel 2014 a Napoli, e così via. Forse è l'unico modo per spingere la fabbrica italiana a fare l'auto ecologica. Lo Stato potrebbe azzerare l'IVA sull'acquisto di auto elettriche a chi cede in cambio sul mercato dell'usato un'auto a motore termico di età inferiore a 5 anni. I vantaggi enormi di questa legge sarebbero :
1) stimolo della produzione e della crescita economica (posti di lavoro, PIL ,ecc);
2) riduzione notevole dell'inquinamento urbano sia atmosferico che acustico;
3) riduzione dei consumi energetici perché l'auto elettrica in discesa recupera energia e ferma al semaforo non consuma;
4) riduzione della spesa per i trasporti perché il motore elettrico ha un rendimento molto migliore di quello termico e l'energia elettrica si può ottenere da fonti rinnovabili, mentre la benzina solo dal petrolio;
5) minore dipendenza energetica dai paesi produttori di petrolio.
Autorizzo il Governo ad utilizzare questa mia idea.

Ed.13/06/14

Leggo con piacere che Tesla ha liberato i brevetti dell'auto elettrica.

Forse ora si decideranno ad attuare la mia idea?

Riportiamo uno stralcio dell'intervista al Maestro sulla crisi economica:
D.: Come sa in Italia c'è una grave crisi economica: le imprese chiudono, aumentano i disoccupati. Che cosa si può fare per favorire la ripresa dell'economia?
M.: Chi non ha denari per il necessario non può certo spendere di più. L'unico modo per salvare il paese dalla rovina è convincere i ricchi, che hanno più denaro di quanto ne spendono, a dare denaro a quelli che hanno meno denaro di quanto ne serve loro per vivere.
D.: Quindi, i ricchi dovrebbero dare ai poveri il denaro che a loro non serve?
M.: E' meglio per i ricchi rinunciare ad una parte del superfluo, piuttosto che essere travolti nel baratro perdendo anche il necessario.

Distribuzione richhezze e consumi

Riflettendo sull'aumento dei consumi per stimolare la crescita ho l'impressione che l'opinione della gente non sempre sia valida sul piano dei risultati. Ad esempio tutti sono convinti che bisogna tagliare le spese dello Stato, ma se queste spese sono stipendi per dipendenti a basso reddito questi dovranno ridurre i consumi perché avranno meno soldi da spendere. Se lo stato riduce le spese per acquisto attrezzature, ci saranno ditte che perderanno ordinativi e licenzieranno operai i quali non avranno più soldi da spendere. Se lo Stato aumenta le tasse a tutti i consumi diminuiscono.

Consideriamo il diagramma dei consumi: la curva blu indica la somma che il cittadino potrebbe spendere se non pagasse le tasse. La curva verde indica le risorse che spenderebbe se le avesse. La viola è ciò che può spendere dopo il prelievo fiscale. Come si vede i ricchi sono quelli che possono spendere secondo le proprie esigenze (verde) mantenendo risorse ulteriori.

Si nota che se aumentiamo le tasse ai cittadini che sono a sinistra del punto B , i consumi diminuiscono perché essi già spendono tutta le loro risorse. Se invece riduciamo le tasse a questi stessi cittadini, essi spenderanno di più, perché ora spendono meno di quanto vorrebbero. Se invece aumentiamo le tasse ai cittadini a destra del punto B , essi continueranno a spendere come ora perché hanno più risorse di quante servono per le loro esigenze. Se invece riduciamo le tasse a quegli stessi cittadini, essi non aumenteranno i loro consumi che sono già per loro sufficienti. Supponendo che le tasse (zona viola) non si possano ridurre per le esigenze dello Stato, per aumentare i consumi bisogna necessariamente prelevare risorse dai ricchi (zona rossa a destra) e distribuire ai poveri (zona rossa a sinistra) sotto forma di sussidi per i cittadini che hanno un reddito insufficiente. In tal modo i ricchi continueranno a spendere  come prima finché la zona rossa cade al di sopra della curva verde, mentre i meno abbienti aumenteranno i consumi finché la zona rossa sarà al di sotto delle loro necessità.

Ed.01/01/13  

Dopo aver letto questo articolo perfino gli Americani si sono convinti ad aumentare le tasse sui più ricchi (oltre 400000$) !

Sport Agonismo Campanilismo Razzismo Scommesse Azzardo Usura

26/02/12
Ho letto con piacere su Avvenire (24/2/12)  l'intervento del Card.Bagnasco sulla piaga sociale del gioco d'azzardo che si diffonde come un'epidemia subdola e rovinosa soprattutto per i giovani  e per le loro famiglie.
 Per leggere tutto l'articolo clicca sulla cometa:

LA BIBBIA E GLI ALIENI

01/02/2012

La Bibbia è forse il libro più straordinario mai scritto e forse non è stato ancora compreso a fondo.
Ho riletto alcuni capitoli della GENESI (trovati sul sito Laparola.net) che non ho mai sentito spiegare né in chiesa, né a scuola nell'ora di religione, né in televisione nelle trasmissioni dedicate alla religione. Si tratta in particolare di alcune strane frasi che vorrei farvi leggere.

clicca sulla cometa per leggere l'articolo.

 

ESISTONO GLI ALIENI ?

29/01/12 
Uno dei problemi che appassionano gli studiosi di cosmologia riguarda la possibile vita sugli altri pianeti dell'Universo ed in particolare la possibilità che esistano forme di vita intelligenti capaci di comunicare con noi.
 Per leggere l'articolo clic sulla cometa

DIRITTO DI AUTORE

30/01/2012

Propongo alcune modifiche al diritto di autore.
Premetto che in una moderna visione dell'opera d'arte o d'ingegno bisogna considerare che nessuno crea niente dal niente; se una persona riesce a scrivere una musica meravigliosa che emoziona gli ascoltatori e li manda in visibilio ha sicuramente il merito di aver ideato un'opera che dà piacere e gioia. Tuttavia non si può affermare che il merito è tutto suo. Quando prima si faceva un complimento ad una bella ragazza, essa pudicamente rispondeva: 'tutto merito di mammà' (oggi si direbbe del chirurgo estetico). In effetti ognuno di noi deve le proprie qualità e capacità in parte al DNA ereditato dai suoi avi. Poiché secondo la teoria dell'evoluzione ed anche secondo la Bibbia  discendiamo tutti da uno stesso capostipite, avremmo tutti diritto ad una quota di eredità. Ma certo una notevole parte delle capacità dell'Autore di un'opera d'arte o d'ingegno sono dovute all'ambiente in cui è vissuto, alla scuola, alle amicizie, alla comunità civile, alla cultura dominante, ai mezzi di comunicazione, alle altre opere già inventate da tutti gli altri Autori che l'Umanità ha generato.
Da quanto sopra si dovrebbe dedurre che ogni opera prodotta da un qualsiasi membro di questa grande famiglia umana costituisce sempre un patrimonio dell'Umanità.
Quindi una sostanziale modifica al diritto d'autore fondata su queste considerazioni è la seguente:
Ogni opera d'arte o d'ingegno è patrimonio dell'Umanità e dà diritto all'autore di consegnarla all'Umanità rendendola pubblica in cambio di una remunerazione da lui stabilita; l'autore ha diritto che la sua opera sia sempre associata al suo nome in ogni successiva utilizzazione. Una volta pubblicata l'opera appartiene a tutti coloro che intendono utilizzarla e diventa un BENE COMUNE.
Capite che questa modifica sarebbe rivoluzionaria e porterebbe ad una diffusione del benessere senza le pastoie dei brevetti, della compravendita dei diritti. Non ha senso del resto che i figli o la moglie di un artista debbano  ereditare il diritto d'autore: che merito hanno? Se posseggono opere dell'autore deceduto non ancora pubblicate possono pubblicarle dietro remunerazione adeguata, ma una volta pubblicate non hanno altro da pretendere.

 

1/3/12

Ho letto con piacere che eminenti economisti sono giunti alla mia conclusione: ad esempio Michele Boldrin nel suo libro 'Abolire la proprietà intellettuale' sostiene che 'Copyright e brevetti costituiscono un male inutile perché non generano maggiore innovazione ma solo ostacoli alla diffusione di nuove idee' . 

RICHIEDERE LA FATTURA

28/01/2012 

Evadere le tasse è un reato grave perché costringe lo Stato a tartassare le categorie di contribuenti onesti e rappresenta una concorrenza sleale rispetto agli operatori, che volendo rispettare le leggi, rischiano di non essere competitivi sul mercato.
Lo Stato naturalmente deve intensificare i controlli mirati ed utilizzare tutti gli strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione per smascherare gli evasori.
Poiché non è possibile controllare tutti e tutto si è pensato di attribuire la funzione di ispettore delle tasse allo stesso cliente che riceve la prestazione, consentendogli di detrarre dalle sue tasse una parte della somma pagata purché documentata dalla fattura.
Questo metodo non mi sembra né conveniente per lo Stato né giusto per il cittadino. Infatti lo Stato rinuncia a una percentuale notevole di entrate per pagare milioni di piccoli ispettori, i quali se non chiedono la fattura ci guadagnano comunque di più che se la chiedono.
Ma questo metodo non mi sembra neanche giusto per il cittadino che si vede costretto a svolgere una funzione odiosa di ispettore delle tasse nei riguardi di operatori ai quali deve affidare i propri beni o la proria sicurezza; pensiamo ad un imbianchino, un idraulico, un meccanico, un medico, un chirurgo!
Si rischia di incrinare il rapporto di fiducia tra operatore e cliente.
Voi potreste dire con sicurezza che un meccanico evasore a cui il cliente ha chiesto la fattura non eviterà successivamente di accettare un lavoro dallo stesso cliente?  Avreste il coraggio di chiedere la fattura ad un chirurgo che si accinge a sottoporvi ad una delicatissima operazione nella quale un piccolo errore può esservi fatale? Riuscireste a parlargli a cuore aperto?

Crescita: indispensabile per il benessere?

Vi segnalo un interessante articolo su Repubblica del 14/1/12  a pag.55  in cui si presenta il nuovo libro di Serge Latouche dal titolo 'Per un'abbondanza frugale' nel quale il teorico della decrescita felice spiega che esistono vie alternative per costruire  una società solidale.

Credo che bisogna effettivamente riflettere sulla affermazione, che si dà per scontata, che senza crescita non può esistere benessere.

Bisogna chiedersi:

- se la popolazione fosse stabile numericamente, per quale motivo il prodotto interno lordo deve aumentare?

- in tal caso perché aumenti occorre aumentare la produttività di chi lavora, ma questa non può aumentare oltre un certo limite. E allora che si fa quando il limite è stato raggiunto?

- Non sarebbe meglio impostare una società in  modo tale che con il progredire della tecnologia le persone possano lavorare meno e avere più tempo per divertirsi?

Altro articolo è in

decrescitafelice.it/2012/11/proposta-di-confronto-su-un-progetto-per-superare-la-crisi-creare-unoccupazione-utile-e-dare-un-futuro-ai-giovani/

Riflettete e criticate

Foto: giraffa ESCAPE='HTML'