Il neurone è l'elemento base del cervello e il più piccolo componente del pensiero.
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Durante la gestazione si formano 100 miliardi di neuroni e questa produzione continua fino a poche settimane dalla nascita; poi la moltiplicazione dei neuroni si interrompe, ma iniziano a formarsi le connessioni, grazie alle quali i neuroni comunicano tra loro e sviluppano il "software" della mente, cioè gli algoritmi di calcolo necessari per pensare e per agire. Questa costruzione della rete dei collegamenti è molto intensa fino ai quattro anni . Poi inizia una fase di stabilizzazione lenta che continua per tutta la vita. |
La domanda immediata che ci poniamo è questa: come è possibile che in pochi mesi questi neuroni piccolissimi ed elementari riescono a collegarsi tra loro in modo utile per poter gestire azioni complesse come camminare, parlare, riconoscere un volto? |
In effetti le connessioni non avvengono a caso ma guidate dagli stimoli sensoriali e dai fattori di crescita, come ad es. la molecola NGF (Nerve Growth Factor) identificata nel 1954 grazie agli studi di Rita Levi Montalcini. Questo spiega perché è importante che il neonato viva in un ambiente stimolante (colori, suoni, ecc.), in modo da sviluppare le giuste connessioni che poi gli serviranno. I neuroni che non si inseriscono in una rete nervosa stimolante, muoiono, secondo la legge dell'evoluzione naturale. |
Forse possiamo anche paragonare lo sviluppo delle connessioni tra neuroni al crescere delle radici di una pianta: è facile osservare che le radici crescono in genere verso la zona in cui si trovano i nutrienti della pianta (sali minerali, acqua), quelle che si dirigono nel verso errato si atrofizzano.. Lo stesso effetto hanno per i neuroni i fattori di crescita. |
Per il neurone riuscire a creare connessioni è questione di vita o di morte. Non dimentichiamo che i meccanismi biologici si sono sviluppati secondo le ferree e crudeli leggi dell'evoluzione naturale, che non fa sconti a nessuno. Ma anche nella nostra società civile sappiamo che chi non ha le connessioni giuste non può avere vita facile.
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La trasmissione dei segnali da un neurone all'altro avviene tramite una specie di giunto chiamato SINAPSI. Il neurone presinaptico per lanciare il segnale al neurone postsinaptico si serve di numerose vescicole nelle quali si produce una sostanza che si chiama neurotrasmettitore (ad es. ACETILCOLINA, SEROTONINA, ADRENALINA). La vescicola si attacca alla membrana della terminazione e fondendosi con essa si apre scaricando le molecole del neurotrasmettitore nella sinapsi: un po' come una doccia. |
Il neurotrasmettitore arriva a contatto con la superficie dendritica del neurone postsinaptico, ma si aggancia ad essa solo se trova delle particolari proteine che gli si adattano bene (RECETTORI): è proprio lo stesso concetto della chiave nella serratura. Ogni recettore può agganciarsi ad un particolare neurotrasmettitore. Se la chiave è quella giusta si verifica la cosa logica: si apre la porta. |
In effetti c'è sulla membrana una proteina (proteina-canale) che per effetto dell'unione tra neurotrasmettitore e recettore, forma un canale aperto che lascia entrare nel neurone gli IONI ( atomi che portano cariche elettriche). Si tratta in genere di Sodio (Na+).
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La sinapsi funziona come un piccolo interruttore elettrico ( o come un transistor) che lascia passare l'impulso da un neurone all'altro in dipendenza di segnali di ingresso. Il neurone riceve molti segnali elettrici dai neuroni trasmittenti, ciascuno in genere molto debole; alcuni segnali tendono ad eccitare il neurone, altri ad inibirlo; se la somma algebrica dei segnali ricevuti raggiunge la soglia del POTENZIALE D'AZIONE il neurone si eccita e invia un segnale elettrico lungo l'ASSONE alle sinapsi e trasmette a sua volta il segnale ad altri neuroni collegati. |
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