libertà e lotta civile
SITO SICURO--- GUIDA AL SITO
YOUTUBE: Pierangelo Bertoli-Eppure il vento soffia ancora




More






Seguito del FANTA FORUM




In questa sala riportiamo commenti e approfondimenti con eventuali link ad altre fonti che trattano gli stessi problemi




Indice

Riforma del Lavoro Scuola: Compiti a casa Sport e scommesse DROGHE LIBERE ABOLIRE L'APPELLO ~~~~~~~~~~~~
La nuova Ferrari per la formula 1
20/06/15

Riforma del Lavoro: IMPRESA PRIVATA e LAVORO PUBBLICO

Come si sa il Comunismo, che proponeva la gestione statale dei beni di produzione, è tramontato perché le imprese dirette da funzionari statali sono meno competitive di quelle guidate da uomini selezionati dalla giungla del Mercato e spinti dalla molla della volontà di conquista della ricchezza e del potere personale.
Il Capitalismo però presenta un grave inconveniente per la collettività: le aziende che non sono al passo con i tempi falliscono e lasciano una scia di disoccupazione, miseria e incertezza in larghi strati della popolazione e periodicamente si determinano crisi economiche di portata mondiale; ma anche nei periodi buoni il sistema capitalistico non è compatibile con la piena occupazione di tutti i lavoratori potenziali in quanto riducendosi il numero di disoccupati aumenta a dismisura la remunerazione richiesta dai lavoratori: per esempio se in una città ci fossero solo due o tre idraulici il costo di una riparazione dell'impianto sarebbe ancora più alto di quanto lo sia oggi. Se poi consideriamo il fatto che le macchine e l'automazione sostituiscono sempre più il lavoro umano si comprende che il Capitalismo porterà inevitabilmente alla guerra civile.
La soluzione che qui vorrei proporre non è stata mai sperimentata, per quanto ne so, ma credo che meriti di essere considerata.
In questo nuovo sistema sociale le Aziende gestiscono la produzione e lo Stato gestisce i lavoratori. Ogni azienda richiede i lavoratori della categoria e per il tempo necessario alla produzione che vuole effettuare versando direttamente allo Stato il corrispettivo secondo tariffe concordate. Lo Stato assume tutti i lavoratori dipendenti potenziali a tempo indeterminato, garantendo il minimo di base, l'assistenza e la previdenza, incassa i corrispettivi dalle aziende per il lavoro prestato, controlla le condizioni di sicurezza che le aziende sono tenute ad assicurare ai lavoratori, distribuisce le indennità di impiego effettivo ai lavoratori che hanno lavorato in proporzione alla durata e alla qualità del lavoro svolto.
Il costo del lavoro che lo Stato richiede alle aziende sarà il massimo possibile, ma tale da garantirne il profitto e la competitività sul mercato interno ed estero.
Questo meccanismo consente all'azienda di pagare solo il lavoro che serve nella situazione di mercato del momento e garantisce al lavoratore di percepire un salario minimo di sussistenza nei periodi di bassa richiesta e la possibilità di essere reimpiegato in altre aziende o anche nelle strutture dello Stato, previa formazione eventuale, senza soluzione di continuità per gli aspetti economici e giuridici.
Naturalmente questo è solo uno schema del sistema che andrebbe poi definito in tutti i suoi particolari e dettagli. Ad esempio la richiesta dell'azienda può essere generica ( mi servono 10 muratori ) oppure nominativa (Tizio, Caio, ..) , nel qual caso il costo aumenta ed aumenta anche la retribuzione aggiuntiva dei lavoratori scelti.
Le aziende avrebbero anche l'enorme vantaggio di ridurre al minimo le vertenze con i lavoratori e non avere spese per la gestione economica del personale. Inoltre potrebbero localizzare gli impianti nel luogo più adatto e conveniente per le proprie esigenze.

Indice
5/4/2012

Scuola: Compiti a casa

Il problema dei compiti a casa degli alunni è stato sollevato in Francia, ma è importante anche nel nostro paese, supponendo che ci troviamo in una scuola che funzioni. Se, infatti, la scuola non ha risorse per nominare supplenti quando manca un'insegnante oppure gli alunni seguono le lezioni distrattamente, si assentano o entrano in ritardo, non hanno nessuna voglia di apprendere quello che viene insegnato, allora il problema dei compiti a casa non sussiste.
Se, dunque, la scuola funziona, occorre stabilire che cosa si può fare in aula e che cosa si può fare a casa.
In aula l'insegnante può spiegare i concetti, stimolare domande e osservazioni, svolgere applicazioni guidate, eseguire esperienze di laboratorio ed altre attività che richiedono la presenza del docente o la cooperazione di gruppo degli alunni.
A casa, supponendo che l'alunno abbia un luogo tranquillo dove studiare al riparo da rumori, televisioni, chiacchiericcio, attrazioni e simili, egli può rileggere sul testo l'argomento trattato in classe, riflettere sui concetti, eseguire esercizi per acquistare dimestichezza con le procedure, ripetere ad alta voce per esercitarsi ad esporre con sicurezza le proprie conoscenze acquisite, approfondire con ricerche su libri o sulla rete, ed altre attività che non si possono svolgere in aula per motivi tecnici o per mancanza di tempo.
Occorre considerare che in aula l'alunno è tentato di farsi aiutare dal compagno più bravo di lui, a casa può chiedere aiuto ai genitori, i quali dovrebbero aiutarlo nel metodo di studio, senza sostituirsi a lui nell'esecuzione del compito. I docenti nei colloqui con le famiglie devono informarsi se gli alunni hanno a casa la possibilità di studiare in condizioni ottimali e raccomandare ai genitori di non aiutare i loro figli nei compiti ma solo guidarli in modo che riescano a fare da soli.
D'altra parte ogni docente non deve dimenticare che gli alunni hanno da fare a casa anche i compiti per altre materie e, quindi, sarebbe bene che si stabilisse in Consiglio di classe che i compiti di ogni materia non devono richiedere più di un'ora di applicazione per l'alunno medio.
E' anche bene chiarire agli alunni e alle famiglie che la valutazione dei compiti a casa ha solo lo scopo di riscontro per l'alunno e non incide sulla valutazione dello stesso; infatti, gli alunni a casa non sono sottoposti alle stesse condizioni di lavoro (ambiente, aiuti, strumenti di consultazione,ecc.) e pertanto i risultati non sono confrontabili.
Inoltre bisogna dire che fare i compiti ad un alunno perché da solo non ci riesce è un grave errore non solo sul piano educativo ma anche sotto l'aspetto etico perché si induce il ragazzo a pensare che non sia necessario saper fare le cose perché si trova sempre chi le fa per noi, magari in cambio di un compenso. Questo meccanismo prelude a comportamenti corruttivi e truffaldini che possono poi svilupparsi in maniera grave nell'età adulta.
Ricordo che in terza elementare dovevo svolgere un tema in classe sulle vacanze e chiesi ad un compagno di darmi uno spunto, ma mi rispose seccato che era stato in colonia; ci rimasi male in quel momento, ma poi gli sono stato grato perché da allora capii che dovevo farcela da solo e non volli più essere aiutato nei miei compiti nemmeno dai miei genitori (insegnanti) per una questione di principio.

Esrcizi di matematica

Ora sono capitato per caso sul sito /it.answers.yahoo.com in cui si possono porre domande ed ottenere risposte da altri membri della comunità; sono rimasto sorpreso dalle richieste di aiuto (quasi disperato) di alunni alle prese con problemi di algebra o di geometria facilissimi. Vi porto un esempio per spiegarvi la situazione. Se osservate il riquadro vedete un triangolo rettangolo di cui si conosce il rapporto tra i cateti e la loro differenza (riquadri in rosso). Unendo le due equazioni in due incognite si risolve il sistema per sostituzione. La risoluzione è abbastanza semplice come si vede dai passaggi esplicitati.

Se un alunno a cui è stato assegnato questo esercizio impiega più di 10 minuti a risolverlo vuol dire che non conosce nemmeno le procedure più elementari della materia; altrimenti impiegherebbe molto più tempo a scrivere la domanda sul sito che non a rispondere da solo. Ma ciò che è più grave è che a chi risponde viene promesso un compenso (simbolico o virtuale) in punti che possono essere spesi nella stessa comunità: sia pure in forma larvata si tratta comunque di una transazione in cui Tizio svolge un lavoro che dovrebbe fare Caio e ne ricava un guadagno. Si tratta della stessa situazione in cui Tizio svolge la tesi di laurea che Caio presenterà come frutto del suo lavoro alla commissione.
Capite che in questa società diventa sempre più difficile accertare le competenze reali di un medico, un ingegnere, un commercialista, un insegnante, salvo poi ad accorgerci di esserci affidati a persone incapaci quando ormai il danno lo abbiamo subito.

Indice
26/02/12

Sport Agonismo Campanilismo Razzismo Scommesse Azzardo Usura

Ho letto con piacere su Avvenire (24/2/12) l'intervento del Card.Bagnasco sulla piaga sociale del gioco d'azzardo che si diffonde come un'epidemia subdola e rovinosa soprattutto per i giovani e per le loro famiglie.
Purtroppo il fenomeno non è più limitato ai giochi d'azzardo come il poker, i videopoker, le macchinette mangiasoldi, il grattaevinci, ma si è esteso al settore delle scommesse sugli avvenimenti sportivi.
Lo Sport agonistico, quando non è spinto a forme estreme o violente, rappresenta un'alternativa per canalizzare l'istinto combattivo che l'uomo ha ereditato dal suo passato bestiale; può essere accettato come forma civile e leale di confronto fisico; ma come si è visto spesso il mondo sportivo è risultato inquinato dall'uso di droghe, da corruzione e favoritismi che ne hanno snaturato la funzione originaria e genuina.
Quasi tutte le squadre fanno riferimento a luoghi geografici e fanno leva sul campanilismo dei cittadini; ma poi, con grande coerenza, assumono giocatori di ogni provenienza e nazionalità.
La squadra più coerente è la Juventus che si limita a riferirsi ad un dato inoppugnabile: l'atleta deve essere giovane (vedi Alex Del Piero).
Anche l'Inter (che vuol dire Internazionale) indirettamente fa riferimento alle nazionalità.
Forse il campanilismo di una volta aveva il vantaggio di ridurre le tentazioni di lasciarsi corrompere per denaro, perché l'orgoglio lo impediva.
Oggi invece intorno allo sport si è sviluppata una popolazione di sanguisughe che lucrano sul vizio delle scommesse che, purtroppo si diffonde sempre più specialmente nei periodi di crisi.
Quando la legge vietava le scommesse sulle partite di calcio all'infuori del Totocalcio, era possibile arginare il fenomeno facendo leva sulla illegalità delle scommesse; ma da quando si è liberalizzato il settore la mania di scommettere sta dilagando tra i giovani.
Queste piccole scommesse su poche partite che richiedono poste di pochi euro sembrano innocue, ma non c'è nulla di più dannoso di una malattia che inizia con sintomi trascurabili! Infatti, queste piccole scommesse con le quali spesso si ottiene una modesta vincita sono il veicolo più facile con il quale il virus delle scommesse penetra nella mente delle persone. Le piccole vincite hanno un effetto di condizionamento della mente così come avviene per le cavie nel laboratorio di un ricercatore. Il metodo dei premi e delle punizioni costringe la mente a inseguire il premio; infatti quando si riceve un premio per un comportamento si produce nel cervello una sostanza che causa una sensazione di piacere molto simile all'effetto delle droghe; il cervello tende a ripetere il comportamento che genera piacere all'infinito e sempre con maggiore frequenza. Lo stesso ragionamento per cui le droghe leggere spesso favoriscono il passaggio alle droghe pesanti, così anche la piccole scommesse spesso conducono la vittima verso il gioco d'azzardo e di qui agli strozzini ed alla rovina più completa.
La cosa veramente assurda è che vengono trasmesse alla televisione, alla radio e naturalmente su innumerevoli siti web le pubblicità che spingono a scommettere prospettando vincite facili, ma naturalmente (UDITE! UDITE!) si raccomanda di non esagerare!
Credo che sia giunto il momento di polarizzare l'attenzione di tutte le istituzioni che hanno a cuore il benessere dell'Umnaità e di proclamare a gran voce che

SCOMMETTERE E' PERICOLOSO E PROFONDAMENTE IMMORALE!

Ho già detto perché deve essere ritenuto pericoloso anche fare piccole scommesse; ma vorrei spiegare perché ritengo immorale scommettere.
Lo scambio di beni è giusto ed equo se i beni che si scambiano sono equivalenti: se vendo un chilo di patate e prendo 1 Euro posso dire che ho effettuato una scambio giusto. Ma se vendo un chilo di patate e chiedo 100 Euro lo scambio non è più equilibrato. Quando si fa una scommessa si paga un prezzo, ma non si sa che cosa si compra! Se si perde si è verificato una ingiusto guadagno da parte di chi gestisce le scommesse, perché ha ricevuto un valore e non ha dato niente in cambio. Se si vince, si è realizzato un ingiusto guadagno da parte dello scommettitore che ha ricevuto un valore superiore.
Se si vuol dire che la scommessa equivale alla speranza di vincere (come bene psicologico), si cade comunque in difetto perché se si perde si verifica una sofferenza per aver perduto (male psicologico) che annulla il bene acquistato; se si vince si aggiunge al bene psicologico che vale la scommessa un guadagno (la vincita) che non corrisponde a nessun prezzo pagato; a meno che non si consideri che le vincite corrispondano esattamente alle sofferenze che lo scommettitore patirà quando non riuscirà più ad uscire dalle sabbie mobili del vizio scommesse!

DROGHE LIBERE

Indice
ed.9/7/12

Vi sono autorevoli persone che periodicamente tornano alla carica per ottenere che le droghe leggere possano essere vendute liberamente.

Polpo sulla testa da nonciclopedia happyblog.it

Tra questi il prof.Veronesi che sostiene la necessità di rendere legale la vendita di droghe leggere anche se conferma quello che forse non tutti sanno: che esse sono comunque dannose per il cervello!
La motivazione addotta è in genere che così si toglie alle mafie una fonte di guadagno notevole. Io credo che questo ragionamento sia errato per i seguenti motivi:

1) lo Stato per principio deve impedire l'uso di sostanze dannose, salvo in caso di comprovata utilità per la salute del consumatore.
2) la proibizione per legge determina nella mente dei giovani educati correttamente la volontà di non consumare tali droghe e, quindi, di non danneggiare il proprio cervello; mentre i giovani che vogliono trasgredire le leggi per affermare se stessi e sentirsi più liberi o per altro saranno portati a provare tali droghe; questi però se le droghe leggere fossero consentite per provare la stessa ebbrezza di ribellione alle costrizioni sarebbero costretti a rivolgersi alle droghe pesanti;
3) le persone sono indotte a pensare che ciò che è consentito non può essere molto dannoso;
4) se le mafie perderanno una parte del volume di affari saranno costrette a incentivare gli altri settori: droghe pesanti, sequestri, rapine, ecc.;
5) chi si abitua a consumare droghe leggere prima o poi sentirà il bisogno di qualche cosa di più forte.
Le mie proposte per combattere l'uso di tutte le droghe sono:
a) Innalzare gradualmente l'età alla quale è consentito acquistare alcolici e tabacco.
b) Effettuare verifiche a sorpresa in tutte le scuole per individuare eventuali consumatori e spacciatori di droghe; multe severe per i docenti che fumano nella scuola e per i Presidi che non controllano.
c) I consumatori di droga, leggera o pesante che sia, devono seguire un corso di educazione alla salute ed eventualmente un periodo di disintossicazione programmata;
d) Controllo internazionale sui capitali e contrasto mondiale ai paradisi fiscali contro il riciclaggio e l'occultamento di proventi illeciti.
e) Boicottaggio internazionale contro gli Stati che consentono e incentivano la coltivazione di piante da cui si ricava la droga.
f) Bonifica dei luoghi di vendita di droghe con frequenti operazioni di polizia.
Un esempio recente per molti aspetti analogo è la liberalizzazione delle scommesse sulle partite di calcio: l'effetto è stato la enorme diffusione tra i giovani specialmente di questo vizio pericolosissimo e la espansione enorme della corruzione tra i calciatori.
Inviate proposte e commenti.

Per approfondire l'argomento sul piano scientifico consiglio il sito

edu.dronet.org/dipendenza.html

ed in particolare

dronet.org/sostanze/collana_nida/MARIJUANA.pdf

in cui si spiega tra l'altro che il completamento della rete cerebrale dei neuroni avviene intorno ai 20 anni; le droghe anche in piccole dosi, anche leggere, incidono sulla maturazione del cervello con conseguenze sulle cognizioni e sul comportamneto che possono durare anche per tutta la vita!

Abolire l'Appello

Indice
ed.21/01/12

Non mi riferisco all'appello delle aule scolastiche, ma a quello delle aule di giustizia. La mia proposta mira ad ottenere un notevole risparmio economico non solo, ma anche una riduzione della durata dei processi e, quindi, una maggiore efficienza dell'intera macchina giudiziaria. Indirettamente ciò scoraggerà la criminalità e la corruzione, incoraggerà le imprese ad operare nel nostro paese, eviterà le multe europee per mancato rispetto dei diritti umani, ecc. Si obietterà che l'Appello rappresenta una garanzia contro gli errori giudiziari. In effetti non propongo di eliminare del tutto le Corti d'Appello: penso ad una utilizzazione ridotta ai soli casi in cui a giudizio della Corte di Cassazione il processo debba essere rifatto: ad esempio se la Corte dovesse riscontrare il mancato rispetto delle procedure ovvero un comportamento non imparziale del giudice di 1° grado.
Per altri argomenti sulla giustizia vedi Giustizia

Torna alla homepage

Disclaimer

Nel caso in cui deteniate i diritti per le foto pubblicate su questo sito, saremo lieti di poter essere utili invitando il nostro alto numero di utenti a visitare il vostro sito riportando il link in ciascuna pagina, menzionando gli autori della foto e la fonte da cui è stata tratta, o di cancellare l'immagine se questo è il vostro desiderio. Scrivete qui per ogni richiesta.
If you think that you are the owner of the reproduction rights for a photo, we will be happy to be useful for you, inviting our users to visit your site with a link in every page, mentioning authors and source, or, if you prefer, we will cancel the image. Write here for any request .
Contatti